L’Italia è un paese strano. Non le basta chiudere le urne un’ora dopo tutti gli altri stati europei, domenica prossima, mandando in fumo i piani di Bruxelles per far seguire lo spoglio del voto in diretta in tutta l’Unione Europea. Un’altra caratteristica peculiare del Belpaese (e anche del Mozambico, per essere precisi) è quella di proibire la diffusione dei sondaggi politico-elettorali nelle due settimane che precedono il voto, come previsto da una delle leggi sulla par condicio.
Così, per provare a capire in anticipo come andranno le elezioni europee in Italia, ci possiamo soltanto rifare a sondaggi un po’ datati. L’ultima bussola dei sondaggi di SkyTg24 (ovvero la media dei sondaggi pubblicati in quei giorni) risale al 9 maggio e vedeva il Pd in pole position al 33,8%, che staccava praticamente di 10 punti il M5s, al 23,9. Forza Italia era in caduta libera al 18,4% e le uniche altre due liste che superavano la soglia di sbarramento al 4% erano la lista Ncd+Udc al 5,9 e la Lega Nord al 4,8. Esattamente sul ciglio del 4% c’era L’Altra Europa con Tsipras, mentre al di sotto annaspavano Fratelli d’Italia al 3,8 e Scelta Europea al 2,6.
Però, in questi giorni di buio statistico, su alcuni siti di sondaggi, sono comparse strane rilevazioni su singolari corse clandestine di cavalli e improbabili concistori. L’ultimo articolo pubblicato sul sito Notapolitica.it parla di una corsa clandestina tenuta ad un ippodromo ben Noto (Noto come l’IPR Marketing?), dove il destriero “Fan Faròn” si attesterebbe a 31 secondi, sopra il “pentastellato Igor Brick”, che avrebbe chiuso a 26”. Più indietro, “Varenne” avrebbe totalizzato 18” netti. Giù dal podio, il “nordico Groom de Bootz” a 6” e il “governativo Ipson de Scipiòn” a 5,5”. Poi “Frerès Tricolòr” a 3,8”, il cavallo di origini greche “General de Etomatopoulòs” a 3,2” e la strana coppia “Petit Jean-Ipson de la Boccòn” a 2”. Questi ultimi però potrebbero vedersi premiati dalla bassa affluenza sugli spalti e totalizzare punteggi più alti.
Sul sito YouTrend.it, invece, si parla di elezioni cardinalizie. C’è il cardinale “rottamatore” di Firenze, così chiamato perché avrebbe soffiato lo scranno a quello pisano, a 32 voti; c’è il “camerlengo di Genova” che riuscirebbe a portare dalla sua parte 26 porporati e infine il “prelato pelato di Monza e Brianza” raccoglierebbe 18 cardinali virgola 5 diaconi. Più staccati dai primi tre arriverebbero il “brioso cappellano di Milano”, che farebbe incetta di 6 voti nelle fedeli parrocchie del Nord, e l'”arcivescono di Agrigento” a 4 vescovi e 5 diaconi. Sotto la soglia della scomunica dei 4 voti, si attesterebbero il “pope greco ortodosso Alexis” e la “Congregazione dei Fratelli” guidata da “sorella Giorgina”, entrambi a 3 vescovi e 5 diaconi, e la “Triade della scelta” con due soli porporati.